Le Cinciallegre

Agriturismo in Umbria

Vivo nei dintorni di Gubbio in un agriturismo pieno di schnauzer!!!!!

Il mio rapporto con gli schnauzer è cominciato tanto tempo fa’ all’indomani della sparizione del nostro cagnone bianco, un bel pastore maremmano che avevamo trovato abbandonato nei pressi della nostra casa.
Dopo averlo cercato ovunque ci siamo rassegnati e con grande tristezza, ma con tanta voglia di aiutare un altro cane senza padrone abbiamo cercato sugli annunci e ne abbiamo individuati tre. Tre cani adulti giovani: un pastore tedesco, un pastore maremmano ed uno schnauzer. Come si fa a scegliere se salvare l’uno o l’altro! Abbiamo tirato a sorte ed è uscito lo schnauzer. Non immaginavamo di certo che questa scelta ci avrebbe condizionato per il resto della nostra vita..
E’arrivato una fredda mattina di novembre, stava nevicando, portato dal suo proprietario che lo aveva relegato in un canile a pagamento , perché non poteva occuparsene più. Il cane aveva 7 anni!!! Non si abbandona mai un cane ma soprattutto non si abbandona dopo 7 anni che vive con te.
Tralascio il racconto su questo essere immondo a due zampe e passo a descrivere il cagnone.
Sceso dalla macchina ha fatto pochi passi nella neve e poi si è avvicinato a mia moglie Cristina e le ha appoggiato il testone sulla gamba. Quello è stato il segnale. Da quel momento in poi lui ci ha eletto a suoi dei, a suoi genitori, a sua proprietà.

 

E’ così iniziato un rapporto intenso e difficilissimo anche perché Parsifal, così l’avevamo chiamato, aveva un pessimo rapporto con l’essere umano e con i suoi simili.

E’ stato solo con tanto amore e pazienza che questo grosso cagnone è riuscito ad integrarsi con la nostra vita ed il nostro lavoro.

Nel nostro agriturismo ci sono sempre stati dei cani ma Parsifal era un'altra cosa. Accucciato in fondo alla veranda guardava passare gli ospiti e bastava solo un'esitazione o un attimo di tentennamento nel passare che lui partiva abbaiando e ringhiando tipo terminator..... abbiamo avuto qualche problemino ma col passare del tempo abbiamo imparato a gestirlo.

E' stato con noi solo 4 anni ma sono stati intensi di amore reciproco e... rispetto. Si', Parsifal era un cane che meritava rispetto e da noi, dopo una vita di 7 anni passati nella solitudine e nell'oblio, lo aveva trovato.

L'arrivo di un cucciolo in casa è sempre un avvenimento

E' così che è nata la passione per questa razza, potente, volitiva, intelligentissima, dolcissima e giocherellona ( Parsifal non giocava, non ci riusciva).

E dato che quando se ne andò in cielo nel paradiso dei cagnoni, ci lasciò un vuoto immenso, abbiamo pensato di prendere un cucciolo.

L'allevamento del Gervasio era a pochi kilometri da Gubbio e una mattina di novembre abbiamo lasciato Le Cinciallegre alla volta di Monterado dove ci aspettava il proprietario, allevatore e addestratore da tanti anni di Schnauzer giganti Carlo Bartolini.

Ci mostro' due cucciolate una di 90 giorni l'altra di 60. Ci siamo lasciati circondare da questa marea di codine festose, alcune lunghe altre già mozzate, idem per le orecchie, e poi all’improvviso, uno di loro più coraggioso degli altri si è imposto e ci ha conquistato: era lui il prescelto. Avevamo già pensato come chiamarlo, con il nome di un vento e quando Bartolini ci ha detto che il suo nome convenzionale era X “Maestrale “ del Gervasio abbiamo capito che la nostra scelta era stata giusta.

Chi non ha mai avuto un cucciolo difficilmente potrà capire cosa significa tenerlo in braccio e farsi conquistare attimo dopo attimo da tanta dolcezza e furberia allo stesso tempo. Quel cucciolino si stava facendo strada nel nostro cuore e nella nostra famiglia e stava per diventare il terzo componente delle Cinciallegre.

Infatti col passare degli anni la sua presenza è diventata l’emblema della nostra attività: vai all’agriturismo Le Cinciallegre dove c’è quel cagnone nero che ti abbaia finchè sei fuori dalla recinzione ma vedrai che quando sarai entrato dal cancello e ti avrà messo le zampe sulle spalle e spiaccicato contro il muro sarai diventato suo amico…… in effetti la dominanza di questa razza è proverbiale e anche con Maestrale ( Mistral per tutti noi), abbiamo avuto i nostri problemini a fargli accettare il viavai dei nostri ospiti.

 

Con il passare del tempo la relazione con Mistral è diventata sempre più stretta. In effetti avere uno schnauzer è un’esperienza unica. Il rapporto intenso che si stabilisce con lui è quasi patologico. Dove vai tu va lui. Se cerchi un po’ di privacy è meglio che cambi razza perché ti seguirà ovunque e sarà tristissimo se non ti occupi di lui. L’atteggiameno di dominanza degli schnauzer è proverbiale ma la grande sicurezza che hanno in sé stessi fa sì che non siano agressivi a vuoto. E’ sicuramente meglio avere un grande spazio a disposizione se si posseggono animali grandi ma per Mistral detto anche “ francobollo”, ciò non aveva importanza: pur vivendo in un agriturismo con tanto terreno a disposizione, avrebbe potuto benissimo stare in un miniappartamento, tanto ciò che gli interessava eravamo noi, anzi soprattutto mia moglie Cristina che aveva eletto a suo capobranco da salvaguardare e proteggere. Infatti loro comunque scelgono un rappresentante degli umani e non due anche se l’altro membro della famiglia è amato e rispettato altrettanto, ma uno solo è il riferimento.

Avere un cane è una cosa bellissima ma averne due.........

Quando Mistral aveva circa 6 anni un giorno siamo andati per farlo tolettare nell’allevamento del "Gervasio" dove lo avevamo preso e così abbiamo saputo che Carlo Bartolini aveva ceduto la sua attività ad un 'altra persona che aveva rilevato tutto:

Abitazione
Locali per l’allevamento
Spazi per l’addestramento
Fattrici
Maschi riproduttori
Affisso dell’allevamento del Gervasio.
Cuccioli
Attrezzatura per toelettatura

insomma proprio tutto e aveva modificato il nome dell'allevamento in " il Nuovo Gervasio".

Quel giorno, mentre l'allevatore  tolettava Mistral, abbiamo conosciuto Yasmine. Uno splendido esemplare di 6 anni che non veniva più utilizzato per la riproduzione ed era disponibile per l'affidamento. Ce ne siamo innamorati e la abbiamo riportata con noi alle Cinciallegre.

Avere uno schnauzer è bello ma averne due è tutta un’altra cosa. Fanno gruppo, si sostengono l’un l’altro e ti sembra di avere un esercito! Yasmine aveva trovato in Mistral il suo Dio. Vicino a lui tutte le paure dovute ai suoi trascorsi di sofferenza, sembravano sparire.

    E' cominciata un’ epoca in cui la differenza tra l’essere cane e l’essere umano aveva poca differenza. La vita in simbiosi con questi due meravigliosi animali ci ha riempito di gioia e ci ha fatto sentire profondamente bene. Certo le difficoltà di muoversi ed andare in giro con due anziché uno si fa sentire soprattutto quando si viaggia ma il far parte di un “ gruppo” in cui il maschio alfa sei tu è molto gratificante anche perché loro Mistral e Yasmine ti ripagano in continuazione della tua dedizione.

Questo periodo purtroppo è durato poco. Mistral ci ha lasciato presto, troppo presto, aveva solo 7 anni ed era bellissimo. Un brutto tumore ce lo ha portato via. Yasmine è piombata nello sconforto più totale ed abbiamo avuto le nostre gatte da pelare per consolarla della sparizione del suo compagno. Ma devo dire che è stato proprio grazie a lei, alla sua presenza che siamo riusciti a superare la terribile tristezza per aver perso il nostro grande amico: Maestrale del Gervasio.

Yasmine ci ha messo svariati mesi a tirarsi fuori dalla solitudine in cui era piombata dopo la scomparsa di Mistral. Dopo una vacanza sulla neve in alta Valle Maira nel gennaio del 2007, la nostra cagnona è riuscita a ritrovare un po’ di gioia di vivere.

 

 

Ma è stato l’arrivo di Gastone a cambiare radicalmente le cose.

Era la mattina del 19 gennaio 2008 ed era anche il nostro anniversario di matrimonio quando abbiamo diretto ancora una volta i nostri passi verso Monterado all'allevamento del Nuovo Gervasio non consapevoli del fatto che il nuovo proprietario aveva modificato radicalmente i criteri di selezione dei suoi cani. C'erano disponibili solo due cuccioli di due cucciolate differenti e noi abbiamo optato per il soggetto che aveva come madre ancora una fattrice del vecchio allevamento, Xonda del Gervasio. Il cucciolo si chiamava con la G, Gastone, e abbiamo pensato che fosse di buon auspicio portare il nome del papero fortunato di Disney.   

Il viaggio di ritorno in auto non è stato dei migliori in quanto Gastone soffriva la macchina e vomitava. Questo problema si è risolto diversi mesi dopo, in seguito a tanti viaggetti corti fatti appositamente per abituarlo a prendere lo spostamento non come una punizione( l’allontanamento dall’allevamento e dalle sue certezze) ma come un fatto piacevole.

 

Da quel giorno è cominciata una nuova vita all'agriturismo. Il cucciolo cresceva giorno dopo giorno ed era un piacere vederlo giocare con "mamma" Yasmine. Non venitemi però a parlare di crocchette! Non gli piacevano proprio e per mesi, il povero Gastone, se le è dovute far piacere. Conseguenza? un arresto di crescita! fino a quando stufa di questo accanimento pro mangime secco, Cristina ha iniziato a dargli tacchino e riso. Allora sì che l'abbiamo visto mangiare! altro che crocchette insulse e insapori e soprattutto strozzacristiani. Il nostro cucciolotto prendeva kili su kili e si avviava a diventare un boss.

                                       

In poco tempo è cresciuto di 4 kili e a 8 mesi già pesava 22 kili. E' fondamentale trovare la dieta giusta per il tuo cucciolo, e bisogna anche capire quali sono le sue preferenze senza intestardirsi sul voler usare un tipo di mangime se lui non lo appetisce. I risultati in questo caso possono essere veramente spiacevoli ed arrestare la sua crescita.

Il cucciolo diventa piano piano un cucciolone e alla soglia degli otto mesi assomiglia molto a quei bambini( soprattutto maschi) che non stanno mai fermi e che corrono solo per il fatto che hanno le zampe, ops...! le gambe. Più tardi verso i 18 mesi sono proprio come un adolescente che non ha ancora la voce da uomo e ha pochi peli sul mento. In realtà molti penseranno che a un anno e mezzo il cane è adulto....ma non è così, o almeno non lo è per gli schnauzer: dal punto di vista della crescita questi cagnoni, procedono nell'allargamento del torace e nella definizione della muscolatura anche oltre i tre anni a volte, per non parlare della loro indole gioviale e giocherellona che si portano avanti ben oltre.

Comunque, come dicevo, Yasmine e Gastone sono diventati inseparabili e non voglio pensare al giorno in cui Gastone resterà da solo perché sarà un vero trauma per lui ( e per tutti noi...).

Ma l'esperienza più bella che abbiamo fatto con i nostri pelosoni è senza dubbio stata quella di comprare un Camper. Perchè, vedete, è pur vero che loro dormono in camera nostra, ciascuno sul suo materassino, che mangiano in cucina, dove mangiamo anche noi, ma... vogliamo mettere cosa vuol dire entrare tutti e quattro in uno spazio di pochi metri quadrati, che per giunta si muove, e che immediatamente diventa per loro una “ megacuccia”? E' presto fatto, individuati gli spazi essenziali, se ne appropriano in men che non si dica e, fermo restando le differenze gerarchiche, ( Gastone è e sarà sempre sottomesso da Yasmine) ognuno sa dove deve stare durante la navigazione ovvero quando siamo agli ormeggi in qualche porto. Uso la terminologia marinara perchè si ha proprio l'impressione di stare su una nave con l'equipaggio ai propri posti.

  

 

E così abbiamo fatto il primo viaggio in Grecia. E' incredibile come questi animali sappiano adattarsi alle più strane situazioni e riescano a interagire a seconda delle circostanze.

 

Il ….Camper. E cioè l’idea di muoversi tutti insieme per fare dei viaggi e dei viaggi anche lunghi portandoci appresso i cagnoni. E’ stato magico! Vedere come si sono appropriati in un batter d’occhio del mezzo. Quasi avessero capito che attraverso l’utilizzo del camper non sarebbero mai stati lasciati soli( non sarebbe comunque mai accaduto anche senza), è diventato la loro casa, grande cuccia, amore smisurato da difendere con le unghie e con i denti, luogo sicuro dove ricoverarsi al rientro dalle passeggiate e dalle escursioni, simbolo di libertà, di appagamento giratorio, vetta da cui guardare dall’alto in basso gli umani ed i loro simili, castello inespugnabile e sicuro. Abbiamo iniziato con tragitti brevi, all’inizio solo di una giornata, e poi abbiamo provato a dormirci tutti insieme, dapprima per una notte e poi facendo un viaggetto di un paio di giorni. Dopo tre o quattro viaggi l’equipaggio è collaudato.

Non è facile andare in giro con due cani così ingombranti già di per sé, ma nel camper potrebbe sembrare una difficoltà insormontabile ed invece quasi per incanto trovano la loro collocazione chi sul sedile della dinette in posizione da passeggero, la testa un po’ reclinata di lato e lo sguardo perso verso i campi di grano che fuggono a lato del camper, chi infilato in mezzo ai sedili anteriori che segue attentamente lo svolgersi del viaggio partecipando con guaiti, ringhi od abbai secondo le circostanze….

 

Così l'anno seguente abbiamo messo la prua verso nord e ci siamo lanciati verso la Germania per raggiungere la Danimarca, su su nello Jutland fino all'incontro dei due mari, il Baltico e il mare del Nord. L'esperienza terrestre in paesi “civilizzati” come appunto la Germania e la Danimarca, ci hanno fatto scoprire degli altri lati caratteriali dei nostri due cagnoni. Le soste sempre per quanto possibili libere e non nelle aree di sosta anche a ridosso delle cittadine, ci imponevano delle passeggiate mattutine quando c'è ancora poca gente in giro ( non penserete mica che in camper con due cosi del genere riusciate a dormire oltre le 6, 6,30, spero?). E durante queste passeggiatine che si sono forgiate le sicurezze di Jasmine che dapprincipio timorosa nello scoprire posti e luoghi nuovi e dai mille odori, senza guinzaglio seguiva con costanza le tracce del suo branco che la precedeva di pochi passi. Giorno dopo giorno, con il ripetersi dei percorsi, a volte dentro qualche parco cittadino avvolto nella bruma mattutina, oppure lungo le rive di un fiume che si snodava nel centro della città, oppure ancora lungo la spiaggia vicino a qualche porticciolo, Jasmine acquistava sicurezza e modificava il suo carattere diventando sempre più sicura di se.

 

Gastone, sempre in avanscoperta, mi precedeva di una dozzina di metri, continuando a girarsi ogni poco per controllare la nostra posizione. In luoghi ampi, campi, boschi, parchi dove ci sono degli ostacoli ( alberi o altro) che impediscono il contatto visivo continuo, Gas adottava la metodologia della molla immaginaria e cioè quando la tensione dovuta all'allontanamento diventava per lui insostenibile, quasi in automatico riappariva e passandomi accanto non trascurava di strusciare il suo tartufo sulla mia manica, a dire: guarda che io ci sono!! La cadenza dei passaggi raramente superava i tre minuti. Voglio a questo punto spiegare quanto sia importante nel rapporto con lo schnauzer ( ma anche con qualsiasi altro cane) l'atteggiamento di velato “disinteresse” che si deve assumere quando si passeggia con il cane sciolto. Lui deve sapere che tu esisti ma che non lo aspetti; è lui che ti deve cercare e non il contrario: una volta capito questo piccolo trucco, non sentirete più parlare di cani che si perdono e non passerete il vostro tempo a chiamarlo inutilmente.

   Il Nord Europa è sicuramente un posto dove esistono regole ferree di comportamento umano e canino però è anche un luogo dove i nostri beniamini sono adeguatamente serviti e riveriti: basta osservare le regole.

Se avevamo qualche dubbio sulle capacità acquatiche degli schnauzer, dopo il primo viaggio in Grecia ed il successivo in Danimarca, tutti i nostri dubbi sono stati fugati.

Esiste un binomio inscindibile: acqua- schnauzer e poco importa se si tratta di mare, fiume, lago, pozzanghera più o meno fangosa, canale di scolo etc, l'importante è che sia un liquido e che possibilmente sia anche un po' fresca.....

  Infatti qui stiamo parlando di Skagen, e cioè il punto più a nord della penisola dello Jutland dove i due mari si incontrano, temperature da cani......

E poi i boschi, quelli veri, dove il sole a stento filtra tra le foglie, dove gli alberi sono minimo alti 30 metri e il terreno è coperto da muschi e licheni ed è soffice e profumato e con la coda dell'occhio potresti giurare di aver visto un folleto o uno gnomo far capolino da dietro il tronco di un  gigante secolare e dove all'improvviso puoi fare incontri di funghi  colorati strani e forse pericolosi.....

   

  lì la frenesia dei nostri riesen era magica: un odore di un capriolo, di un cervo, di una volpe e vai a correre ventre e tartufo a terra per kilometri e kilometri per poi rientrare nella megacuccia camperistica affamatissimi! Eh si, questa è vita sembra dirmi Gastone quando con un'ennesimo passaggio rasente la mia manica mi da' anche un lecchino alla mano....

  Eh sì, parlare ai nostri amici a quattro zampe fa sempre bene soprattutto perché serve a capire meglio il loro comportamento e rende, se possibile, ancora più stretto il rapporto che ci lega a loro.

 

Averli sin da cuccioli e vederli crescere , maturare, diventare adulti e capaci di prendere decisioni solo sullo spunto di una tua occhiata o di un tuo mormorio, rende sicuramente la tua vita più completa. E' vero che purtroppo anche loro invecchiano e diventano bisognosi di più attenzioni e si avviano inesorabilmente verso il giorno fatale che noi speriamo sempre sia il più lontano possibile( se sono fortunati) non prima dei 12-14 anni. E' anche vero che la consapevolezza di aver reso la loro esistenza se pur breve rispetto alla nostra, ricca di affetto e di gioia e aver loro concesso tutto il tempo possibile e non aver lesinato momenti di empatia e di comunione, fa' sì che la loro dipartita sia meno grave anche se sempre drammatica. Ebbene sì, il rapporto per eccellenza con uno schnauzer sta proprio nel saper comunicare con lui, secondo le tue regole e le sue doti di estrema intelligenza (e talvolta cocciutaggine), nel saper cogliere quelle sfumature nei suoi occhi, quando riesci a vederli, che ti trasmettono messaggi di amore e di coraggio, nell'arrivare ad essere un tutt'uno con lui durante le esplorazioni, le corse dietro a qualcuno o qualcosa, le nuotate nell'acqua di qualsiasi tipo si tratti, salata, salmastra, dolce, melmosa, sabbiosa, insomma nel saper essere anche noi un po' cani....

Un capitolo che non avrei mai voluto scrivere!

 

La nostra bella, dolce, gioiosa Yasmine ieri ci ha lasciato. Quasi all'improvviso. Un calore anticipato, delle perdite importanti, dei medicinali per arginare l'emorragia e poi la corsa dal veterinario, l'ecografia e il verdetto: tumore alla vescica. Come il nostro povero Parsifal tanti anni fa'. Che sfortuna: era riuscita ad arrivare quasi a 12 anni, riscattando così i suoi primi 6 anni vissuti male e maltrattata vivendo con noi una vita di gioia e amore totale e incondizionato. E pensare che ci era sembrato che le cure che le stavamo facendo facessero effetto! Povero angelo, con i suoi occhioni profondi e birbanti che si intravedevano a fatica dietro il ciuffo birichino che Cristina ogni tanto riuniva con un legacapelli che la faceva sembrare Taras Bulba! Se ne è andata piano piano senza fare rumore, così come era arrivata. Quel giorno di 6 anni fa' quando  l'avevamo vista nell'allevamento, ce ne eravamo innamorati subito: ci era saltata addosso con i suoi zamponi sul petto e ci aveva chiesto aiuto. E noi, a distanza di due giorni siamo tornati a prendercela. Sono stato io ad andarla a prendere quel giorno e a portarla a casa e sono stato io, purtroppo che ieri 19 agosto 2012 l'ho portata dal nostro veterinario, Giacomo Monacelli, che la conosceva dall'inizio, e che per l'ennesima volta ha dovuto procedere ad abbattere uno dei miei cari figli pelosi....che tristezza e che angoscia, anche per lui, ottimo professionista e caro amico!

 

Dolce Yasmine, non ti dimenticheremo mai!

 

 

Grazie anche per questo Yasmine!

 

www.cyberdogsmagazine.com

www.tipresentoilcane.com/2011/10/25/il-vero-standard-dello-schnauzer/

 

 

Per chi come noi ha la passione per gli schnauzer, di qualsiasi taglia siano, è giocoforza far parte di club e di associazioni di amatori della razza. Ed è un bene perché ci si possono scambiare tante informazioni utilissime soprattutto quando i pelosi stanno male ma non solo. Infatti in questo modo si ha l'opportunità di conoscere persone capaci e appassionate che allevano questi preziosi amici a quattro zampe non per lucro ma unicamente per amore e con lo scopo di migliorare le caratteristiche della razza. Questo è il gruppo che abbiamo creato al quale se volete potete chiedere di partecipare:

Riesen-standard-zwergschnauzeristi appassionati e un po' eccentrici

 

 

LA RIVINCITA DI SHIRLEY

Credevo che non sarei più riuscito a scrivere nulla dopo che la nostra Yasmine ci aveva lasciato. Il dolore era ( ed è sempre) così forte che difficilmente riuscivo a concentrarmi su quest'argomento a me così caro, tanto caro che fa parte integrante della mia vita.

Ed invece adesso a distanza di esattamente due mesi da quando Shirley è venuta a far parte della nostra piccola famiglia, sento il bisogno di esternare nuovamente tutto l'amore che mi lega a questa razza stupenda. Shirley è una nanetta però, non un Riesen. Lei però non lo sa! Infatti si comporta in tutto e per tutto come se pesasse 50 kg e fosse alta 70 cm al garrese.

 

Ha un anno e mezzo e la famiglia che l'aveva prima ce l'ha ceduta perché non la voleva più.....sembra che i vicini protestassero perché abbaiava troppo. Spaventata e con il musetto impaurito ci ha seguito dentro il camper .Siamo andati a prenderla vicino Padova da una famiglia che non aveva capito assolutamente nulla di lei. Dicevano che voleva stare fuori in giardino e che non le piaceva stare in casa; la lasciavano sola per gran parte della giornata e lei poveretta avrebbe dato un occhio per un po' di compagnia e di contatto; e pensare che i suoi ex proprietari mi avevano detto che avendo già un barboncino avevano preso uno schnauzer perché a loro piaceva il carattere di questa razza.....ma perché la gente parla di cose che non conosce?

 

Era impaurita ed insicura e per le prime due settimane abbiamo avuto il nostro daffare per cercare di rassicurarla. Sporcava in casa pur essendo praticamente adulta, ma questo perché la sindrome dell'allontanamento dalla sua famiglia precedente la rendeva timorosa e i grandi spazi antistanti la nostra casa erano per lei un mondo pericoloso, abituata com'era a vivere confinata senza possibilità di socializzare, nel piccolo giardino casalingo. Dobbiamo ringraziare un' amica veterinaria di grande esperienza nel comportamento, la dott.ssa Miriam D'Ovidio ( http://www.arcaveterinaria.it/) se in poco tempo la nostra piccoletta è tornata ad essere quello che era: forte, pronta, sicura di sé e capace di fronteggiare ad armi pari( o quasi....) il suo mito: Gastone.

 

Con i suoi consigli preziosi tanta pazienza e amore insieme ad esercizi appropriati, Shirley ha ripercorso quel cammino genetico che la voleva essere un GRANDE cane pur pesando solo 7 kg o giù di lì! Ed ha dimenticato quel brutto esordio della sua “ vita precedente” dove era solo un pupazzo per due bambini. Ha iniziato una vita nuova dove tutti la rispettano e la considerano e soprattutto non la abbandonano mai da sola. Gastone è il suo punto di riferimento, la sua guida il suo compagno di giochi e di avventure. Perché non bisogna pensare a Shirley con il cappottino e il guinzaglietto frufru a far le compre in Via del Corso! Piuttosto bisogna immaginarla in mezzo ai boschi correre a perdifiato dietro l'odore di una volpe o di una lepre, con il fango e con la neve a guadare ruscelli e a saltare con una leggerezza ed una potenza che sembrerebbero inimmaginabile in un animalino così minuto.

Nel frattempo l'animalino così minuto grazie ad un radicale cambio di vita e di alimentazione ha completamente cambiato aspetto. La mattina un oretta di passeggiata in mezzo ai boschi, in salita in discesa in mezzo ai ruscelli nelle forre giù per le pozze d'acqua negli stagni su per i greppi impervi dove solo pochi secondi prima erano transitati cinghiali e daini e quant'altro, e poi,dopo aver frullato le famose crocchette giù nell'immondezzaio, una buona pappa con riso carne e verdure. Il pomeriggio un'altra passeggiata ancora im mezzo alla natura all'inseguimento di tracce e di odori, odori forti, odori veri, odori selvatici, puri, quelli insomma lasciati da animali che " mi sa che è meglio se corro perchè non si sa mai chi c'è di dietro che mi insegue" e dopo un'altra razione della buonissima pappa! insomma a parte la grinta che ha tirato fuori, ha messo su una schiena muscolosa e potente, le sue cosce sono d'acciaio e la sua struttura è esattamente quella di un riesen in miniatura: possente! il tutto mischiato ad una agilità senza pari ed ad un'obbedienza notevole( anche se bisogna lavorararci ancora).

 

 

 

Quando il tuo fratello a quattro zampe sta male....

 

Vorrei condividere il sentimento di frustrazione assoluta che mi pervade ogniqualvolta succede che il mio cagnone sta male. Guardarlo negli occhi e leggere tutta la sofferenza che prova e spesso non avere i mezzi per aiutarlo. Leggere nei suoi atteggiamenti quelle informazioni che ti possono giovare per capire cosa ha o cosa gli fa del male. E' una partita da giocare rapidamente perché perdere tempo può essere determinante e in pochi giorni qualcosa di semplice può diventare irreversibilmente pericoloso e portarlo alla morte. E così passi il tuo tempo ad osservarlo per capire se c'è qualcosa che non va, in una zampa, una coscia, un ginocchio, il ventre, l'urina, le feci, il dorso, qualsiasi parte del corpo, interna o esterna e poi il mangiare, oddio cosa gli sto dando? Andrà bene oppure no e poi sarà diventato allergico oppure quel cibo non va bene, meglio lasciare le crocchette e tornare al nutrimento tradizionale con alimenti fatti in casa. Mi sembra che stia curvo, quindi ha male al ventre, cammina male forse ha un problema alle anche... Questo e altri mille pensieri ti frullano per la testa e ti senti incapace di comprendere e di agire. Certo, l'unica cosa da fare è portarlo da un veterinario ma non sempre ce né uno a disposizione e poi non è detto che capisca e che sia in grado di effettuare una diagnosi precisa con i pochi dati a disposizione. E quindi analisi ed ecografie e quant'altro si rende necessario per approfondire il caso..

Gastone ha avuto una brutta gastrite probabilmente dovuta all'utilizzo di mangime industriale e l'abbiamo curato e ora sta migliorando. Dieta a base di crocchette di solo pesce e erbe e frutti di bosco disidratati, niente cereali.

Lui mi guarda e con sguardo interrogativo si domanda probabilmente perchè lui, un carnivoro, deve mangiare pesce ma son sicuro che sa che lo faccio per il suo bene!

 

 

Ma che bel tartufo!!!!!!

 

 

LA RIVINCITA DI SHIRLEY   (parte seconda)

 

E' passato un anno da quando la nostra piccola Shirley è con noi e col passare del tempo la relazione con la sua nuova famiglia umana e canina si è arricchita sotto tanti aspetti.

Dire che ha acquistato sicurezza è un puro eufemismo, infatti sarebbe meglio dire che la sua autostima è arrivata alle stelle! A tal punto che per un periodo, durante le passeggiate nei boschi, si allontanava dietro a qualche traccia o odore e ci faceva stare in apprensione a volte anche per venti minuti o mezz'ora! Infatti abbiamo dovuto metterla al guinzaglio lungo e così per lo meno siamo stati più tranquilli.

 

Ci siamo messi d'impegno facendo esercizi che l'abituassero a stare vicino ma il richiamo del selvatico sembrava prevalere su tutto, leccornie, pescetti secchi e quant'altro. Fino a settembre.....quando siamo partiti con il camper per la nostra vacanza annuale questa volta in Grecia.

 

Prima volta per lei in camper, prima volta per lei in viaggio con un mezzo itinerante, quasi una cuccia su ruote! E questa esperienza doveva segnarla a fondo e dimostrare la sua adattabilità e quanto la sua intelligenza fosse viva e brillante.

 

18 ore di viaggio da Ancona a Igoumenitsa con il camping on board sono lunghe ed il traghetto è molto rumoroso e poi ci sono tanti cani e lo spazio dove stare è molto risicato. La nostra piccola ha imitato Gastone, vecchio ormai del mestiere di caNperista e di traghettato, e con qualche esitazione è arrivata a destinazione senza traumi....

Ma poi è iniziato il viaggio vero e proprio con le soste in luoghi sconosciuti e le passeggiate in mezzo ad una natura completamente diversa da quella conosciuta da noi sulle colline umbre....e poi è arrivato...il MARE.

Sembra facile a dirsi così: il mare. Ma per un cosino di 8,5 kg.che non lo ha mai visto poteva essere uno schock. Ma il suo grande mito, Gastone, che come ben sappiamo è figlio di un tricheco e di un'otaria, appena siamo arrivati sulla spiaggia, le ha mostrato come si fa a vincere la paura. Dapprima è entrata timidamente immergendo solo le zampine, mentre lo guardava procedere come un motoscafo verso il largo, poi quando è tornato gli si è fatta incontro festosa e un po' preoccupata....

 

Ed allora il tricheco, i baffi ce li ha..,ha iniziato a giocare ed a spingerla ad entrare dove non si tocca o meglio dove lei non toccava e dopo un inizio di nuoto confuso con le zampine anteriori che annaspavano ed il corpo immerso quasi in verticale, la Shirley ha adeguato la sua linea di galleggiamento, ha steso la codina come un timone, ha immerso le zampe anteriori alla giusta profondità ed è partita con un balzo in avanti dietro al tricheco che nuotava ancora una volta alla ricerca della bottiglia di plastica che gli avevo tirato.

Che bello vederla andare così sicura verso il largo senza paura alcuna battendo il crawl canino: Federica Pellegrini non avrebbe fatto meglio!

 

CAPITANI CORAGGIOSI

 

Quest'anno abbiamo deciso di fare il bis, cioè di ritornare ancora una volta in Grecia per le vacanze. E quindi dopo un consulto a 4 gambe e 8 zampe si è deciso di andare a Cefalonia.

Gastone era molto contento anche perchè per lui le nuotate in mare sono il massimo e poi quest'anno con il gommone avremmo potuto spostarci più agevolmente in baiette isolate dove andare a scoprire tanti odori. Shirley da parte sua diceva che un'isola o l'altra era lo stesso a patto che ci fossero capre da rincorrere su per i greppi scoscesi.

Quindi quando dopo un viaggio tranquillo

 

siamo arrivati ad Igoumenitsa e abbiamo messo le ruote verso Lefkada per prendere il traghetto per Cefalonia, i nostri due pelosi non stavano più nella pelle

Sbarcati sull'isola con una pioggia torrenziale abbiamo dovuto aspettare il giorno dopo per poter mettere in acqua il gommone.

Quando abbiamo lasciato la costa i nostri due pelosi erano nella seguente posizione: quello grande arrotolato a poppa vicino a noi con il muso al vento e le froge dilatate per inalare tutto l'inalabile salmastro, quello piccolo a prua a mo' di polena ad osservare i pesci volanti ed a pensare come afferrarli al volo.

 

Così dopo una mezz'oretta di navigazione siamo approdati su una spiaggetta di ciotoli circondata da una bellissima pineta.

 

L'approdo è delicato perchè quello grande non vede l'ora di fiondarsi nell'acqua e quello piccolo deve stare attento a non essere travolto dalla di lui foga.....comunque quando il gommone urta contro la battigia Gastone si scaraventa a terra e inizia le sue scorribande marine.

   

 

 

 

La famiglia si allarga, ovvero l'arrivo di                               Patti

 

                                                 

 Gastone e Shirley se la intendevano benissimo, ciascuno conscio del suo ruolo e del rapporto privilegiato con il suo umano preferito. Nulla lasciava presagire che da un giorno all'altro la loro tranquilla (non pantofolaia!) vita sarebbe stata sconvolta dall'arrivo imprevisto di un altro quadrupede, e che quadrupede!

Infatti il 14 aprile 2016 a seguito di una serie di motivi fisico-psicologici, troppo lunghi da esporre, siamo addivenuti alla sciagurata decisione di sconvolgere la vita dei nostri pelosi ( e anche la nostra), portando a casa un altro zwerg, questa volta pepe e sale.  

 

 

Se uno decide di mettersi tra le mura domestiche un nanetto pensa: è piccolo, non è ingombrante e poi prendendolo da cucciolino gli insegniamo le buone maniere... tutto ciò se non prendete uno zwerg rockettaro e noi invece abbiamo preso PATTI SMITH, il nome una garanzia!!!

Entrata in camper in punta di zampa (la siamo andati a prendere in pompa magna tutti e 4 umani e canini), la cucciola di 90 giorni, è arrivata a casa ed ha cominciato a relazionarsi soprattutto con i suoi colleghi pelosi. Con Shirley prima e con Gastone poi. Nel giro di pochi giorni si è imbrancata e dopo 2 settimane scarse rotolava per le strade di campagna appresso ai due che cercavano di tenerla a distanza ( ma mo' questa che va cercando?).

 

Dopo tre settimane sono iniziati i giochi con Shirley che da brava zia le consentiva di sviluppare le sue innate qualità di "tisaltoallagola" ribaltandola quando esagerava. Verso Gastone invece nutriva quasi un timore reverenziale annullandosi quando lui incuriosito le avvicinava il muso ( grande più di lei) e spiaccicandosi al suolo. Dopo un mese di convivenza le due nanette sono diventate inseparabili e la povera Shirley è sotto perenne assalto di Patti che la perseguita.

Col passare dei giorni Gastone è diventato sempre più protettivo e spesso la tiene in mezzo alle zampe e si fa tirare la barba. Dopo due mesi ormai, durante le passeggiate Patti ha imparato a fare le corse pazze nei canali di scolo della strada pieni d'acqua ( piove molto in questo periodo) che si capisce ama molto, imitando Gastone e rivaleggiando con lui nell'esaltazione più totale, lo segue quando lui parte sulle tracce di un animale selvatico, salvo fermarsi ( per adesso) e tornare indietro saltando nell'erba alta come una lepre.  

 

Patti è dolcissima e ci ama profondamente, è bellissima e nella sua piccolezza è una forza della natura, un'anima forte e gentile che riempie di gioia le nostre giornate,

 

Ben arrivata PATTI nella nostra vita!

 

20 agosto 2017

My Way

 

Una nostra cara amica ed allevatrice di Schnauzer Giganti, si è ammalata molto gravemente. E' facile immaginare i problemi che un allevamento possa comportare quando tu sei ammalato e non sei più in grado di occupartene. Aveva selezionato da un'ultima cucciolata una femmina che intendeva far riprodurre perché era bellissima e soprattutto far partecipare alle mostre in Italia e all'estero.   Prima che Silva ( questo è il nome della nostra amica)stesse  male, la cagnolina fece in tempo a diventare campionessa junior a Gratz in Austria vincendo una bella coppa. Consapevole che non avrebbe potuto più occuparsene come avrebbe voluto, Silva ci chiese aiuto e noi rispondemmo. Una mattina di maggio mi incontrai con suo marito Luca a Sansepolcro e portai a casa MyWay. 

 

L'integrazione di My Way nel gruppo non fu semplicissima ma neanche traumatica. Si formarono subito dei gruppi e delle connivenze. Patti la più giovane si offrì di essere la sua migliore amica e quasi fosse una sorellina diventò la compagna nelle scorribande in mezzo ai boschi. Dove c'era una, eri sicuro di trovare anche l'altra. Shirley, più matura e con un carattere molto forte, decise di tenere sotto tiro la nuova arrivata e di non fargliene passare una. Quindi la povera My Way veniva cazziata ad ogni piè sospinto ogni volta che si mostrava troppo disinvolta. Meno male che c'era il buon Gastone, il capo indiscusso e saggio della comunità canina che intercedeva per lei facendola sentire parte del gruppo. E così My Way cominciò ad integrarsi nella nostra famiglia. In passeggiata il "branco" si comportava come tale e quindi bisognava stare con gli occhi aperti perché i malcapitati che fossero a due o a quattro zampe venivano immediatamente circondati e costretti a venire a miti consigli. Diciamo che le passeggiate con tutti e quattro contemporaneamente diventarono via via più rade e preferimmo adottare il metodo dei turni: le nanette da sole e i giganti da soli. E così trovammo un equilibrio ( comunque precario)!

My Way cominciò a trovare i suoi spazi anche in camper, con l'aiuto di Gastone che generosamente le cedeva una parte del suo sedile con santa pazienza e rassegnazione.

 

6 settembre 2019 

Questa data rimarrà impressa nella mia memoria per sempre. 

Per oltre un anno Gastone ha combattuto contro un male che cercava di portarselo via. Grazie alle nostre cure   amorevoli e alla competenza delle nostre veterinarie Miriam D'Ovidio e Antonella Caggegi, siamo riusciti a fargli passare  gli ultimi mesi , in serenità e senza  l'utilizzo della chemioterapia. Il nostro cagnone è arrivato agli ultimi giorni della sua vita (12 anni) piano piano senza traumi. Si è spento tra le nostre braccia dopo che gli è stata somministrata l'iniezione che ormai era diventata non più procrastinabile. 

Gastone ci ha insegnato tanto. La sua forza interiore, il suo coraggio, la sua protezione nei nostri confronti e soprattutto   di Cristina, la più "debole" a suo giudizio, della famiglia, ce l'ha dimostrata fino all'ultimo istante di lucidità, quando steso ormai su un fianco e privo di forze, ha cercato di alzarsi per affrontare il veterinario, un omone grande e grosso, che si avvicinava a lui ed a Cristina che gli era china accanto. Rassicurato dalle nostre carezze e dalla nostra voce, ha permesso al medico di addormentarlo e dopo alcuni minuti se n'è andato lasciandoci un vuoto incolmabile. Qui smetto di scrivere perchè il dolore è troppo forte....... e non vedo più i tasti.

 

9 marzo 2022

 

PATTI

   Te ne sei andata in un attimo, senza neanche lasciarci il tempo di capire. 

Il tuo musino dolce e birichino ci ha guardato con amore fino all'ultimo istante della tua cortissima vita. 

Hai riempito la nostra di vita con la tua immensa dolcezza e tenerezza per troppo poco tempo purtroppo. 

Quando quella maledetta mattina ci siamo resi conto che stavi male e tanto male, siamo corsi da chi speravamo ti avrebbe potuto aiutare...ma non è andata così. È iniziato un calvario! Ti abbiamo messo sotto flebo di antibiotico e sei stata bravissima mentre con le mani tremanti effettuavo le operazioni che mi avevano insegnato le assistenti del veterinario. Mentre le gocce scendevano nelle tue vene in uno stillicidio di secondi, minuti, ore, vedevamo il tuo essere che piano piano svaniva nell'etere lasciando un corpicino inerte. E quando giunto all'esasperazione ti ho portato da un altro medico che lui sì, si era reso  disponibile ad operarti, ormai era troppo tardi. Dopo pochi minuti che eri stata sedata ed il veterinario aveva iniziato l'operazione, ho visto con terrore la sua assistente venire a chiamarmi per dirmi che non c'era più nulla da fare, e chiedermi di lasciarti andare via.... Ti ho riportata a casa, la tua casetta, dove una volta il tuo mito Gastone ti proteggeva da tutto e da tutti, la tua zietta Shirley ti insegnava come crescere e la tua grande amica My Way giocava con te.....ti ho appogiato sul sedile e ho tenuto la mia mano destra sul tuo musino mentre guidavo durante tutto il tragitto fino a casa. 

E poi mentre le tue compagne ti annusavano per capire perchè non scodinzolavi e rimanevi lì sul divano inerte, vuota come un sacchetto usato, preparavo la tua tana sotterranea che ti avrebbe custodita per i prossimi anni, a fianco di Gastone e Yasmine. Poi ti ho delicatamente deposta sul fondo e lentamente ho provveduto a ricoprirti di buona terra affinchè non sentissi freddo durante le gelide notti l'inverno. 

Ci hai lasciati, piccolina, e non mi rendo ancora conto di come sia successo. Sei la  nostra "pupazzini".... per sempre dentro i nostri cuori.

 

ORSO  25 febbraio 2023

 

Era una fredda mattina di fine febbraio quando dopo aver pensato e riflettuto se era il caso di prendere un altro componente della famiglia, data la nostra giovane età, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo contattato un signore che aveva messo un annuncio su un giornale on line.  Questa volta però eravamo ritornati ad un nostro vecchio amore .....l'annuncio infatti parlava di cuccioli di pastore abruzzese maremmano. Per colmo di fortuna il " piccolo "in questione  si trovava a Gubbio a pochi minuti di distanza da casa. 

Siamo andati a vederlo e .... tranquillo e scodinzoloso, era in compagnia di due fratellini che però avevano già un umano che li aveva prenotati, per fortuna perché avremmo rischiato di andarcene forse con due....tre?? il cucciolo di maremmano abruzzese è forse tra i più belli e teneri tra la cucciolaglia canina di tutte le razze e quindi avremmo rischiato molto... Il piccolo stava in mezzo alla paglia a pochi metri di distanza da un recinto al coperto con le pecore, come è normale che sia per questa razza. Abbiamo conosciuto i genitori, madre di un anno  al primo parto, bellissima e molto grande, per essere una femmina, proveniente da un allevamento umbro blasonato e padre  di sette anni molto prestante tipico  nelle caratteristiche della razza. 

Il piccolo è rimasto nelle braccia di Cristina durante il viaggio di ritorno, non ha sofferto la macchina ( andavo molto piano per non sballottarlo) e quano siamo arrivati a casa lo abbiamo fatto conoscere alla Shirley ed a My Way che lo hanno odorato e preso sotto la loro protezione. 

 

 

 

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